Salumi in gravidanza: sì o no?

Salumi in gravidanza: sì o no?

Sappiamo bene quanto sia importante - soprattutto in gravidanza - mantenere uno stile di vita sano ed una dieta corretta ed equilibrata, cruciali per il benessere della donna e per garantire un corretto sviluppo e salute a lungo termine al bambino.

 

Superata l’antica credenza del “in gravidanza mangi per due”, oggi molta importanza viene attribuita all’adeguatezza dell’apporto e alla qualità dei nutrienti: ad esempio, grassi soprattutto insaturi, carboidrati preferibilmente complessi da cereali integrali.

 

Che ruolo hanno quindi le proteine in questa fase? È possibile consumare carne e salumi? 

 

L’importanza delle proteine

Durante la dolce attesa il fabbisogno di proteine tende ad aumentare: questo sia per mantenere l’accrescimento della massa proteica di mamma e nascituro che per sostenere la sintesi delle proteine nei tessuti di nuova formazione.

Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) definiti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), infatti, nei tre trimestri della gravidanza il fabbisogno medio giornaliero di proteine aumenta rispettivamente dell’1%, del 15% e del 48% (per donne normopeso).

Come in ogni altra fase di vita, anche durante la gravidanza è raccomandata l’assunzione di proteine sia di origine animale (carni, pesce, uova, latte e derivati) che vegetale (principalmente legumi e cereali), con le dovute attenzioni.
 

Quali alimenti evitare

Nell’assunzione di proteine in gravidanza occorre porre attenzione ad alcuni alimenti. In particolare, si consiglia di evitare il consumo di carni e salumi crudi, così come di consumare frutta e verdura cruda, se non accuratamente lavate. Tutti questi alimenti, infatti, possono contenere il toxoplasma, un microrganismo che rappresenta un grave rischio per il feto e che si trova nel suolo, nell’acqua e negli ambienti contaminati dalle feci dei gatti.
 

I salumi si possono mangiare?

La cottura a temperature superiori ai 70 °C elimina completamente il toxoplasma, e pertanto, le carni adeguatamente cotte sono sicure anche per la donna in attesa. Questo vale quindi anche per i salumi: quelli per i quali è prevista la cottura nel processo produttivo, come il prosciutto cotto, la mortadella e gli affettati di carni avicole (pollo e tacchino), possono essere consumati tranquillamente!

Alcuni studi preliminari sembrano suggerire che anche il prosciutto crudo stagionato per almeno 12 mesi possa essere considerato indenne dal toxoplasma, grazie probabilmente alla salatura ed alla stagionatura che eliminerebbero il micro organismo. Sono tuttavia necessarie ulteriori conferme per questo interessante risultato, che amplierebbe la gamma dei salumi utilizzabili durante la gravidanza.

 

Attenzione alla cottura

In generale, per concludere, quando si cucina in casa è importante assicurarsi che le carni fresche vengano conservate e preparate separatamente dagli altri alimenti.

Durante la cottura, particolare attenzione deve essere prestata affinché la temperatura sufficientemente elevata venga raggiunta sia su entrambi i lati del pezzo di carne e sia anche all’interno.

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